Dolce & Gabbana: storia di un grande amore

Love, you know, has its nuances. There are overwhelming love, passionate, carnal. Enigmatic, inexplicable, sometimes even sick love. Platonic love, fairytale, romantic, such as movies.

And then there are also those that are eternal. Those with the ring finger for life, with or without diamond.

Because love, if it is true that, tough. And my last 14 years.

At the tender age of 11, when I started to leaf through the first magazines of this fabulous world of fashion, I knew what would become my favorite brand: Dolce & Gabbana. And it was love. For designers, real geniuses and artists, Domenico and Stefano, and their art works.

From the first campaign views on those glossy magazines, I wanted and dreamed of being able to attend, one day, to the magic of their fashion show.

It is not easy to describe in a definition the Dolce & Gabbana universe. A world of sensations, traditions, culture, Mediterranean.

Domenico Dolce & Stefano Gabbana have made of their surnames a brand known worldwide, recognizable for its glamour and great versatility.

Two different paths, a common vision of fashion and of woman idea.

The debut in October 1985, among young designers invited to Milan Collections by Beppe Modenese, in the category New Talents. In 1986, the first self-produced collection autumn-winter.

And 'the beginning of a great story in the fashion world.

Two designers who were able to make their Italian a banner.

Two designers who have known how to interpret and impose on the world their unique and sensual style.

Two young designers, that cater to the young and are inspired by young people.

Two designers adored by Hollywood stars and who dress all the rock stars of the moment.

Designers of Madonna, Monica Bellucci, Isabella Rossellini, Kylie Minogue, Angelina Jolie.

The designers of a lifetime. Mine.

I wonder if, sooner or later, that dream will come true..

L'amore, si sa, ha le sue sfumature. Ci sono amori travolgenti, passionali, carnali. Amori enigmatici, inspiegabili, a volte anche malati. Amori platonici, fiabeschi, romantici, come quelli dei film.

E poi ci sono anche quelli eterni. Quelli da anello al dito per tutta la vita, con o senza diamante.

Perchè l'amore, se è quello vero, dura. E il mio dura da 14 anni.

Alla tenera età di 11 anni, quando ho iniziato a sfogliare le prime riviste di questo favoloso mondo della moda, ho conosciuto quello che sarebbe diventato il mio brand preferito: Dolce & Gabbana. Ed è stato subito amore. Per gli stilisti, veri geni e artisti, Domenico e Stefano, e per le loro opere d'arte.

Dalla prima campagna vista su quelle riviste patinate, ho desiderato e sognato di poter assistere, un giorno, alla magia di una loro sfilata.

Non è facile circoscrivere in una definizione l'universo Dolce & Gabbana. Un mondo fatto di sensazioni, tradizioni, cultura, mediterraneità. 

Domenico Dolce & Stefano Gabbana hanno fatto dei loro cognomi un marchio conosciuto in tutto il mondo, riconoscibile per il suo glamour e la sua grande versatilità.

Due percorsi differenti, una comune visione della moda e dell'idea di donna.

Il debutto nell'ottobre del 1985, tra i giovani stilisti invitati a Milano Collezioni da Beppe Modenese, nella categoria Nuovi Talenti. Nel 1986 la prima collezione autunno-inverno autoprodotta.

E' l'inizio di una grande storia nel mondo della moda. 

«Ci siamo conosciuti nello studio di uno stilista dove eravamo entrambi assistenti. Io ci stavo da un po’, poi è arrivato Stefano, fresco di studi... Siamo stati lì un anno e mezzo. Ma io avevo già intenzione di mettermi in proprio, anche perché collaboravo con l’azienda siciliana di confezioni dei miei genitori... Facevamo orari folli. Tutti e due avevamo un’enorme voglia di arrivare e di vivere. Insieme. Viaggiavamo tanto, disegnavamo fino a notte fonda, all’alba partivamo su una scassatissima R4 per andare nelle aziende... È stata durissima avere le prime consulenze, ci sono voluti quasi sei mesi... Dovevamo ricominciare dalle cose più brutte, più cheap, più commerciali... La moda vera? Il sogno? Scomparso tutto. Abbiamo affittato un ufficio. Un bilocale in porta Vittoria, 70 metri. Lì ci siamo trovati a collaborare casualmente insieme per una o due ditte. Mi aiuti? T’aiuto? Ci aiutiamo? Uno, due, tre, finché abbiamo detto: dai, andiamo avanti così. Le cose cominciavano a marciare. Molto per la Marzotto, per altre ditte, e poi per l’azienda di mio padre: facevamo un’etichetta, una collezione un po’ fashion che si chiamava Donna-Donna. Vivevamo nel terrore di perdere il treno della moda, delle tendenze, e su quell’etichetta puntavamo parecchio... Fu un disastro totale: sbagliata la distribuzione, lo stile non veniva capito, era tutto sbagliato... Però eravamo presuntuosi e presentavamo le nostre cose alla stampa. Un mese prima delle sfilate organizzavamo eventi dai parrucchieri, da Burghy, portavamo personalmente gli inviti nelle redazioni... Cose un po’ allucinanti. Ci siamo fatti notare. Non bastava... Modenese ci vuole parlare. Ci incontriamo a Firenze, a Pitti. Ci fa: “Ragazzi, siete stati scelti come nuove proposte per Milano-collezioni”. È stato il momento di gioia più grande della nostra vita. Piangevamo, ridevamo, saltavamo...».

Due stilisti che hanno saputo fare della loro italianità un vessillo.

Due stilisti che hanno saputo interpretare e imporre al mondo il loro stile unico e sensuale.

Due stilisti giovani, che si rivolgono ai giovani e dai giovani traggono ispirazione.

Due stilisti adorati dalle star di Hollywood e che vestono tutte le rock star del momento.

Gli stilisti di Madonna, Monica Bellucci, Isabella Rossellini, Kylie Minogue, Angelina Jolie.

Gli stilisti di una vita. La mia.

Chissà se, prima o poi, quel sogno diventerà realtà..