mercoledì 31 luglio 2019

Palmarin, il Senegal del sud

palmarin
Palmarin, con le sue dolci lagune, gli alti palmeti e un labirinto di calette, è uno dei luoghi più belli del Senegal.
E' qui che inizia uno di quei viaggi, in cui i sensi, di solito sopraffatti dal rumore e dallo stress, si risvegliano e riprendono a vivere. In punta di piedi.
Nel piccolo villaggio di Palmarin, all'ingresso del delta del Sine Saloum, le strade sono fatte di sabbia, circondate da alti baobab, caprette e maiali. Qualche casa, bambini che corrono felici e niente di più. Le giornate sono scandite da piccoli riti quotidiani e si respira un'aria calda e serena che profuma di selvatico.
Nel cielo, manciate di nuvole arancioni e migliaia di pellicani che volano verso le lagune. Sembra quasi surreale, eppure è qui che si respira l'Africa vera, avvolta da quell'atmosfera lenta e selvaggia.
ecolodge de palmarin
Le distese di terra rossa straboccanti di baobab, più tipiche della zona nord del territorio, svaniscono per lasciare spazio a un paesaggio differente.
Palmarin si trova nel sud del Paese, ed è divisa in 4 distinti distretti distanziati diversi chilometri lungo la spiaggia.
Venendo da Joal a Samba Dia, il primo distretto che si incontra è Palmarin Ngallou (chiamato anche Palmarin Séssene). Dopo diversi chilometri di terra nuda e salata, a malapena decorata a volte con un boschetto di mangrovie, l'arrivo a Palmarin Ngallou è come un'oasi.
A pochi chilometri di distanza, Palmarin Ngueth noto per i pozzi di acqua potabile che forniscono acqua limpida a tutti gli abitanti di Palmarin.
Il terzo distretto, a 5 km dopo l'ingresso a Ngallou, è Palmarin Gounoumane: la zona centrale di Palmarin e la più bella.
Il villaggio è davvero pittoresco, simile a Fadiouth, con conchiglie ovunque, anche nei muri delle case. Palme e cocchi sono onnipresenti in questa oasi di pace e tranquillità.
Infine, Palmarin Diakhanor, poco prima di Djiffer, termina il quartetto.
palmarin
Le spiagge di Palmarin sono praticamente deserte tutto l'anno.
Il desiderio di staccare, almeno per qualche giorno, si può esaudire scegliendo l' Eco Lodge de Palmarin, immerso nella natura incontaminata e affacciato sulla spiaggia.
Qui il silenzio regna sovrano.
L'atmosfera che si respira è davvero rilassante, non esistono parole per descrivere le emozioni che si provano. 
Dopo aver fatto colazione si può partire per raggiungere la zona del delta del Sine Saloum. Una distesa di 180.000 ettari fatta di sale e sabbia a perdita d'occhio, abitata da baobab secolari e ogni tanto alternata da piccoli boschi di palme, ruscelli, mangrovie e lagune, dove il fiume Saloum sfocia nelle acque dell'Atlantico. 
Le escursioni con le coloratissime piroghe portano alla scoperta di questo luogo incredibilmente bello, attraverso gli stretti bolong -canali- e ruscelli, fino alle isole, dove rilassarsi e organizzare un piacevole pic-nic circondati da mangrovie, per poi fare ritorno al lodge prima del tramonto.
palmarin
Un tuffo in piscina, una birra fresca e lo spettacolo è pronto a iniziare.
La sfera infuocata del sole, di un bianco dorato abbagliante, si ritira lentamente. Il cielo si tinge di rosso vermiglio, con striature di arancione. E mentre il sole si abbassa, il rosso muta in viola. In pochi minuti assume le tonalità dell'indaco per poi fluire nei blu della notte.
Quando cala la notte si accende un falò sulla spiaggia e ci si prepara ad una serata indimenticabile, una di quelle che rimarranno impresse nella mente per sempre: la tavola apparecchiata, le onde che si infrangono a riva e suonano una dolce melodia, il pesce fresco accompagnato dalle prelibatezze della cucina senegalese, e la sabbia che coccola i piedi con un massaggio rilassante.
Qualche risata e quella sensazione di pace e libertà che solo l'Africa riesce a trasmettere.
Poi succede tutto all'improvviso: una sera te ne stai lì, sdraiata a bordo piscina, accarezzata da una piacevole brezza, e lo senti. E' lì che pulsa nello stomaco.
Il cielo trapunto di stelle, la luna che fa capolino tra le fronde degli alberi, il silenzio della notte africana. Il mal d'Africa comincia così, ancora prima di tornare a casa.

Nessun commento:

Posta un commento