Pensate alle Cicladi, quell'arcipelago cosmopolita caratterizzato da bellissime isole con spiagge circondate da villaggi bianchi con le porte e le finestre dipinte di blu, a cui in molti non sanno rinunciare. Uniche, senza dubbio, ma nel caso di Mykonos e Santorini, spesso sovraffollate e non proprio economiche.
Basterebbe allontanarsi di poco per scoprire la Grecia più autentica e selvaggia. 30 minuti di traghetto da Mykonos e ci si ritrova in un paradiso pastorale, che è riuscito a sfuggire al turismo di massa. Il suo nome è Tinos ed è la terza isola più grande delle Cicladi, dopo Naxos e la vicina Andros.
Bella e timida, soprattutto se paragonata a Mykonos, Tinos è una delle isole più tranquille e affascinanti della penisola ellenica. Conosciuta come la Lourdes di Grecia, la sua fama è dovuta ai villaggi arroccati, ma anche alle originali colombaie o piccionaie disseminate tra le colline con una lunga storia da raccontare. Con le sue spiagge dalle acque turchesi, i sentieri trekking vista mare, i villaggi medievali e i paesaggi rurali immersi nel verde, Tinos è una destinazione per tutti.
Come spesso accade, l'arrivo al porto attrae e confonde, ma il meglio è tutto da scoprire. Tinos seduce con la sua bellezza selvaggia e discreta: con quasi 1000 anni di storia, è uno dei segreti meglio custoditi delle Cicladi. Nell'antichità l'isola era nota come luogo sacro del Mediterraneo orientale, visitata per i templi di Poseidone e Dionisio. Oggi, è un'isola religiosa con le chiese imbiancate (più di 700) e i monasteri in cima alle colline dei suoi splendidi villaggi.
Se Mykonos è rinomata per le feste e i dj-set, Tinos è sinonimo di culto e di religione. Qui, infatti, sorge il Santuario più famoso della Grecia - Panagia Evangelistria - che ospita la miracolosa icona della Vergine Maria e che durante l'anno accoglie tantissimi fedeli ortodossi e cattolici. Posizionata sopra la Hora (la città principale, conosciuta anche come Tinos Town), si raggiunge facilmente a piedi, tra taverne tipiche, botteghe e ristoranti, dove ordinare specialità che vanno dal souvlaki ai piatti a base di polpo, calamari o acciughe, accompagnati dalle immancabili insalate greche.
Tinos è molto diversa dalle altre isole che compongono l'arcipelago delle Cicladi, ma questo vale per ciascuna di esse, ognuna caratterizzata da una storia, un carattere e uno scopo molto personali. Tinos si fa scoprire a poco a poco, mostrandosi con calma, ma sorprendendo ogni volta. Quello da questi parti, nella Grecia del Sud, è un viaggio in cui ci si ritrova sospesi tra gli odori delle erbe aromatiche e un mare scintillante. Le spiagge, selvagge e incontaminate, sono il luogo ideale per rilassarsi, ma sono i paesaggi e i villaggi di montagna che fanno di Tinos la gemma nascosta della penisola ellenica.
Esplorare i villaggi di Tinos significa vivere un'esperienza autentica, lontano dal turismo di massa, dove riscoprire la "vita lenta" e le antiche tradizioni. Circondato da un paesaggio straordinario, caratterizzato da enormi massi di granito, Volax è un grazioso borgo la cui unicità e bellezza naturale, lo rendono una meta affascinante per i visitatori. Tra i stretti vicoli lastricati, si incontrano poesie di poeti greci scritte sulle finestre delle case, e botteghe di artigiani intenti nella lavorazione del vimini con tecniche che si tramandano da generazioni.
Guidando verso Nord, Pyrgos è uno dei villaggi più pittoreschi di Tinos, celebre per la sua bellezza architettonica e la sua lunga tradizione nella lavorazione del marmo. Situato a Nord-Ovest dell'isola, Pyrgos è caratterizzato da stradine strette e pavimentate, boutique alla moda, e una serie di edifici decorati con elaborate sculture in marmo. L'affascinante piazza, ombreggiata da grandi platani, è il luogo ideale dove sedersi e godersi l'atmosfera tranquilla.
Chi desidera immergersi nella storia e nella cultura locale di Tinos, troverà in Tarambados un'atmosfera tranquilla e rilassata. Il piccolo villaggio è noto per la presenza delle colombaie, strutture in pietra riccamente decorate che, ai tempi dei veneziani, venivano utilizzate per allevare i piccioni, simbolo di pace e amore. Sull'isola se ne contano centinaia, ma a Tarambados la vista sui paesaggi circostanti è davvero incantevole.
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